Attività fisica: fare movimento tutela la salute del cuore

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Fare moto seguendo una dieta bilanciata ti consente di mantenere una forma ottimale e di evitare pericolose patologie organiche. Ed è soprattutto l’attività fisica a darti una regolarità di un certo tipo, poiché stimola il tuo benessere migliorando lucidità e concentrazione senza soluzione di continuità. Un vantaggio non da poco, ma che ovviamente richiede il massimo impegno, oltre che una buona dose di determinazione. Presupposti basilari e imprescindibili, a tutela del tuo sistema immunitario affinché determinati scenari restino un semplice argomento di discussione. E perché no, di sensibilizzazione verso chi ne soffre e può trovare in te una sorta di punto di riferimento.

I benefici dell’attività fisica per chi ha il by-pass

Un team di ricercatori, guidati da Hady Atef del Department of Physical Therapy for Internal Medicine dell’università del Cairo, ha presentato un’interessante evidenza. Coloro i quali si sono sottoposti a un intervento per l’immissione di un by-pass aorto-coronarico, dovrebbero aumentare la loro dose di attività fisica giornaliera. Inoltre, farla di mattina migliora il sistema immunitario e favorisce il sonno; un autentico toccasana che, come ben sai, ti fornisce il giusto apporto energetico per affrontare la giornata con il piglio giusto. Parametro, questo, da non sottovalutare.

I dettagli dello studio di Hady Atef

Su un campione di 80 pazienti – con età compresa tra i 45 e i 65 anni – Haty Adef ha dimostrato che l’attività fisica valorizza i suoi benefici anche a sei settimane dall’intervento. La qualità del riposo e la capacità funzionale raggiungono livelli beneauguranti indicando quella che è la direzione da seguire per proseguire la propria esistenza con serenità. Un dettaglio a cui devi prestare attenzione, dato che la preservazione del tuo corpo resta la tua priorità assoluta. Pratiche come camminare, pedalare, nuotare o altro rappresentano, insomma, la strada per sentirsi bene e condividere con, chi ti sta a cuore, la propria felicità interiore.

Fonte: repubblica.it

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